RIFUGIO ELISA (LC).

 spring  –foto:https://photos.app.goo.gl/4q7maLruE9Nemmn8A  –videotraccia:https://www.relive.cc/view/vE6JYL8pBgO  – Percorso (E – T2) di circa 15 chilometri – dislivello positivo di 1390 metri. –  L’escursione si sviluppa per più del 70% su mulattiere e sentieri militari in ottime condizioni, dove si ammira la maestria utilizzata nella costruzione dei tantissimi muri a secco ancora in perfette condizioni. Raggiunta Mandello del Lario si sale alla frazione Roncio passando da Luzzeno tenendo presente che i parcheggi liberi oltre il campo di calcio sono molto pochi. Una volta raggiunta la chiesetta di Sant’Antonio nella parte alta del paese ci si trova al bivio dove a dx si sale al Rifugio Rosalba mentre deviando a sx si va al Rifugio Elisa sul Sentiero N.18 che non presenta difficoltà di alcun genere. Questo rifugio è stato costruito e inaugurato nel 1917 perché la zona era frequentatissima dagli alpinisti. Nel 1944 è stato poi ricostruito totalmente perché i nazi-fascisti lo avevano incendiato durante un rastrellamento. Costeggiando il torrente della Val Meria e superati due piccoli ponti inizia la lunga salita sulla mulattiera militare che con i suoi 69 tornantini mantiene una pendenza molto costante. Percorsi circa 3 chilometri si arriva alla Grotta Ferrara (540 m/slm – Grotta dell’Acqua Bianca) che è stata raccontata da Leonardo da Vinci nel suo Codice Atlantico. E’ una grotta molto ampia e profonda che scende nella montagna per quasi 200 metri, la si può visitare solo se si è esperti e quindi anche ben attrezzati. Qui si abbandona il Sentiero N.18 (che si farà al ritorno) e si continua sul N.14 che risale la stretta vallata dalle ripide pareti, passa sotto il versante meridionale dello Zucco Pissavacca ed è circondata dalle famose montagne del Parco delle Grigne. Dopo circa 6 chilometri si arriva alla Baita dell’Aser (1340 m/slm) edificata nel 1830 e poi ricostruita nel 1980, si trova sotto l’imponente Sasso Cavallo. Terminata la mulattiera si segue il sentiero, che ogni tanto spiana, da dove si vede in lontananza il rifugio. Superate alcune vallette si arriva alla meta (1515 m/slm) posizionata sotto il Sasso dei Carbonari. Piccolo rifugio con ottima accoglienza e ospitalità da dove si ammira il tratto di Lago di Como che è di fronte a Mandello. Per il ritorno si passa nuovamente dalla Baita dell’Aser dove, poco dopo, si imbocca la traccia del Sentiero N.20 che ogni tanto presenta grossi alberi caduti a terra; si transita lungo il versante settentrionale dello Zucco Pissavacca. Nei pressi del belvedere della località Pertica è presente un originale crocifisso in ferroe legno, da qui si continua a scendere raggiungendo così Gardata (1050 m/slm). Al centro del piccolo alpeggio c’è un grande casamento che era diventato, durante la Resistenza e la Liberazione, sede del Comando della Brigata partigiana Cacciatori delle Grigne. Si abbandona il Sentiero N.20 che va in direzione di Era e si procede sul Sentiero N.18 (Sentee del Tacc) facendo attenzione che dopo poco, ad un bivio, si deve seguire la traccia di dx; più avanti torna ad essere ancora una mulattiera militare con diversi tornantini. Dopo una lunga discesa si ritorna alla Grotta Ferrera e quindi, ripercorrendo il Sentiero N.18 si raggiunge Rongio.  – “bergheil” buonC@mmino – poche fontane   gpx:https://urly.it/3_2py  –percorsointerattivo:https://www.relive.cc/view/vE6JYL8pBgO/explore 

 

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